#MIRRORS - racconto sulla dismorfofobia

#MIRRORS – racconto sulla dismorfofobia

di Andrea Pennacchi e Lia Bonfio

Consulenza Scientifica dott. Adriano Legacci (Presidente Pagine Blu degli Psicologi e Psicoterapeuti)

con Eleonora Fontana e Nicola Perin

regia Andrea Pennacchi

aiuto regia Lorenzo Maragoni

 

È davvero difficile riuscire a parlare di ciò che accade dentro di noi.

Ci sono giorni in cui tutto quello che ci circonda sembra essere solo fonte di grande negatività, negatività che difficilmente siamo in grado di comunicare ad altri: la vita degli altri ci appare sempre migliore della nostra, le immagini pubblicitarie sono ogni giorno più psichedeliche, le incombenze sociali e lavorative aumentano in nostro stress. Siamo costantemente bersagli di input che ci fanno intendere come dovremmo essere per poter “valere di più”.  La sensazione che ne nasce è quella di sentirsi inadeguati, inetti, incapaci di vivere con serenità la vita di tutti i giorni.

Questo è ciò che accade alla protagonista della nostra storia, una ragazza che vive un disagio costante con il proprio corpo, in modo particolare con i capelli, punta dell’iceberg di un problema molto più profondo. La sua realtà si trasforma così, giorno dopo giorno, in un mondo in cui lei non è una principessa fatata, ma una strega infernale, non una farfalla pronta al volo, ma un bozzolo deforme, non un fiore che deve sbocciare, ma un cactus che si riempie di spine per difendersi dallo sguardo minaccioso di chi le sta accanto.

Ma per fortuna, anche in questa storia c’è qualcuno che riuscirà a tenderle la mano, ad accompagnarla lungo un cammino che, se percorso in solitudine, può essere ostico e invalicabile.

Ken, il ragazzo dalle mani grandi e dalla sensibilità nascosta sotto una parlantina sveglia, le farà capire che anche i cactus sanno fiorire.

La dismorfofobia colpisce sia adolescenti che adulti, in prevalenza donne. È una malattia che coinvolge chi non è in grado di accettare il proprio aspetto, chi non si sente all’altezza degli altri, chi non sviluppa le difese necessarie per proteggersi dall’ideale di perfezione che la nostra società impone, società in cui i canoni estetici sono sempre più esigenti.

Nei casi più gravi, può portare a patologie come anoressia, bulimia e, infine, suicidio. È uno dei mostri che oggigiorno colpisce con più tenacia. Per questo la prevenzione è importante. Bisogna parlarne, insistere sul fatto che la perfezione – come concetto, come utopia irrealizzabile – non esiste. Che la bellezza nasce dalla diversità, non dall’omologazione a standard prefissati. Che essere aiutati da uno specialista (come uno psicologo o uno psichiatra) non deve essere percepito con vergogna, ma come un atto di coraggio verso di sé e verso la vita.

 

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  • Sottocategoria Spettacolo teatrale
  • Target Ragazzi e adulti